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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, III, 76
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originale
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[76] At vero, si qui voluerit animi sui complicatam notionem evolvere, iam se ipse doceat eum virum bonum esse, qui prosit, quibus possit, noceat nemini nisi lacessitus iniuria. Quid ergo? Hic non noceat, qui quodam quasi veneno perficiat, ut veros heredes moveat, in eorum locum ipse succedat? "Non igitur faciat" dixerit quis, "quod utile sit, quod expediat?" Immo intellegat nihil nec expedire nec utile esse, quod sit iniustum. Hoc qui non didicerit, bonus vir esse non poterit.
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traduzione
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76. Ma se qualcuno vorr? sviluppare il concetto involuto nel proprio animo, si convincer? che ? uomo onesto colui che giova a chi pu? e non nuoce ad alcuno, a meno che non sia stato provocato da un'offesa. Dunque, non nuoce chi, con una specie di sortilegio, fa in modo d'allontanare i veri eredi per mettersi al posto loro? "Non dovr? fare, dunque," dir? qualcuno "ci? che ? utile, che gli giova?" Anzi capisca che nulla giova n? ? utile, se ? ingiusto. Chi non capir? ci?, non potr? essere un uomo onesto.
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